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giovedì 24 dicembre 2009

IL MOMENTO DELLA LIBERTAS LIVORNO VISTO DAL QUOTIDIANO "IL TIRRENO"

Oggi postiamo l'articolo del quotidiano "Il Tirreno", con firma di Francesco Parducci, sul momento della Libertas Livorno tramite le parole di coach Riccardo Tedeschi.
"LIVORNO. Il girone d'andata della serie C di basket non è ancora finito, ma la lunga sosta è da sempre un'occasione per tracciare un primo bilancio della stagione. La Starweb va alla pausa in un momento non particolarmente felice, una vittoria nelle ultime sei partite, mentre invece l'avvio di stagione era stato ottimo. Nessuno comunque meglio di coach Tedeschi può fotografare la situazione. Coach, come vede questa prima (quasi) metà della stagione? «Direi in linea con le previsioni, almeno per quelle che erano le mie aspettative».«Peccato che fra la prima a Monsummano, dominata per 35', e le sconfitte interne con Costone e Montevarchi ci manchino come minimo 2 punti».Quali sono stati i punti di forza e di criticità?«Come punti di forza direi la duttilità di alcuni giocatori che per mia scelta o per necessità hanno saputo essere determinanti giocando in più ruoli. Poi la pericolosità perimetrale complessiva della squadra. Questa però al tempo stesso è stato anche un nostro punto critico, quando non siamo stati capaci di capire il ritmo della partita. Noi dobbiamo cercare il miglior tiro possibile e senza snaturarci capire che talvolta tirare meno da 3 ed essere più incisivi in area produce molto di più».La panchina produce meno delle altre panchine.«Spesso è stato così. Dipende dalle caratteristiche di alcuni dei nostri cambi che non saranno mai grandi realizzatori e dalle condizioni di Raffaelli dal quale peraltro mi aspetto un buon 2010 se la spalla migliorerà ancora. Però vorrei sottolineare i progressi di Lombardi, uno che a giugno faticava mentalmente a rientrare e che ora è stato determinante in almeno due occasioni».Un tasto dolente. Il pubblico che non c'è.«Sono sincero. Sono stato contentissimo della chiamata perché credo che la mia sia una società che vuole crescere, perché si chiama Libertas, perché ci sono dentro persone amiche e competenti di basket. Ma ho sempre pensato che siamo pur sempre una C1 e siamo la prima squadra di Livorno perché la società di serie A è sparita. Non pensavo certo che le persone che andavano al PalaLivorno venissero a vedere noi, conosco troppo bene l'ambiente del basket della mia città e non mi illudevo. Però vorrei che le persone capissero che stiamo cercando di costruire qualcosa per il futuro e con pochi mezzi a disposizione, che in campo vanno 10 ragazzi livornesi (e 3 allenatori) che con i loro pregi e difetti danno tutto per questa maglia. Io spero di vedere al Palamacchia persone che sostengano i ragazzi e qualche vecchio libertassino che ha voglia di aiutare la sua vecchia società del cuore»."

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