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mercoledì 1 luglio 2009

BASKET LIVORNO: E' FINITA

Forse è meglio così! E' finita l'avventura della società del Basket Livorno. Un'avventura che non è mai stata sorretta da un progetto pluriennale serio. Ieri il termine ultimo per l'iscrizione al campionato era fissato per le ore 18.00 e la società con sede in via Pera non è riuscita ad inviare la documentazione necessaria per terminare le pratiche. Adesso l'attesa è per l'11 luglio, giorno fissato per l'assemblea dei soci che dichiarerà la messa in liquidazione della società. In merito all'argomento postiamo l'articolo del quotidiano "Il Tirreno" firmato da Renzo Marmugi: "LIVORNO. Fine dell’agonia, muore Basket Livorno ma non muore il basket a Livorno. Un gioco di parole che in questo momento non ci starebbe proprio, perché il giorno del funerale è l’occasione meno indicata per fare dell’umorismo. Addio Legadue, la “deadline” di ieri alle 18 è stata superata senza che il club di via Pera presentasse i documenti per garantirsi almeno altri dieci giorni di consultazioni febbrili per non scomparire dalla geografia dei canestri. Alla fine di un ping pong frenetico, iniziato alle 8,30 di mattina (quando Antonio Tamalio ha telefonato a Fabrizio Masini per dirgli di preparare in extremis i documenti da inviare alla Legadue), il malato Basket Livorno è morto. Morto per la consunzione dei soci, morto per l’indifferenza della città, morto perché non poteva essere il Comune a iscrivere la squadra e ad occuparsi di gestirla in prima persona. Il sindaco ci ha provato, è stato l’ultimo ad arrendersi all’evidenza dei fatti, poi ha dato ascolto ai suoi consiglieri e stilato il referto finale. Nel pomeriggio è stato fatto anche un tentativo col presidente di Legadue, Marco Bonamico, perché concedesse a Basket Livorno una proroga di 24 ore, ma il ruolo istituzionale del “marine” gliel’ha impedito. Anche perché la Virtus Imola, in qualità di prima avente diritto al ripescaggio in Legadue, non l’avrebbe permesso. È una fine ingloriosa, un terremoto sportivo che fa male, ma forse da questo presente fatto di melma potrebbe sbocciare un fior di loto. Cioè una nuova società, capace di ripartire dalle serie inferiori, con un programma puntato sui giovani e in grado di dare di nuovo la scalata alla pallacanestro che conta. Resta da capire cosa ne sarà del PalaLivorno, ma potrebbe aprire le porte per le partite casalinghe della A1 femminile e - forse - anche alla “cosa” che potrebbe nascere dopo la scomparsa dell’attuale Legadue. Una società a questo punto avviata verso la procedura fallimentare (l’assemblea dei soci di Basket Livorno a suo tempo era già stata convocata per l’11 luglio), anche se ieri il sindaco Cosimi ha parlato col capitano Charlie Foiera fissando un nuovo colloquio per i prossimi giorni, visto che gli stipendi di chi si è sbattuto sul parquet con la canottiera amaranto sono sacri. Al momento attuale Livorno ha la Libertas in C dilettanti e altre squadre minori. Uno scenario davvero triste se non si troveranno le risorse per ripartire con qualcosa di nuovo. (re.mar.)".

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