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mercoledì 8 luglio 2009

BASKET LIVORNESE: SALTA L'IPOTESE DELLA SERIE B DILETTANTI

Era spuntata in questi giorni anche la possibilità, tecnicamente sbagliata, di iscrivere una squadra livornese al campionato di serie B dilettanti (ex serie B2). E' notizia di ora che anche questa ipotesi è saltata. Ecco come tratta l'argomento il quotidiano "La Nazione" nell'articolo che oggi postiamo firmato da Lorenzo Gremigni: " Con la fine del basket di vertice resta da capire come verranno utilizzati il PalaAlgida e gli altri impianti in città. Il mega impianto dovrà essere sfruttato per attività alternative: dalla musica allo sport. I Palasport sono tre: il PalaLivorno, ribattezzato appunto PalaAlgida; il PalaMacchia di via Allende e il Palazzetto, noto come PalaCosmelli.
Livorno, 8 luglio 2009 - L’ultima chance, quella della B dilettanti che sarebbe stata comunque un palliativo e, probabilmente, solo il seguito di una strategia sbagliata che ha portato alla situazione attuale perché non si è mai pensato di costruire dalle basi, ma si è sempre vissuto alla giornata, è sfumata e Livorno sparisce dalla geografia nazionale del basket d’èlite. Sparisce lo sport d’elite, ma resta il titolo di città con gli impianti più numerosi, belli e capienti. Che diventano cattedrali nel deserto, specialmente il Pala Livorno, ultimo creato, che forte dei suoi oltre 8000 spettatori di capienza sarà frequentato solo da manifestazioni canore, spettacoli d’arte varia e congressi sindacali o di partito.
Perché è vero che il movimento cestistico amaranto è ben vivo e vegeto con le tante società minori che fanno attività giovanile ed hanno magari la prima squadra in categorie lontane dal vertice, ma la punta massima del basket maschile è la vecchia gloriosa Libertas che milita oggi in C dilettanti. Come a dire la quinta serie nazionale e quindi per questo tipo di attività bastano e avanzano le numerose palestre, pubbliche e private, sparse nella città. Certo, c’è il basket femminile che rimane al vertice con la squadra in A1, ma per ora almeno gli spettatori presenti alle partite del’Acp Women sono davvero pochi.
Si spera che aumentino, e la passione di Piero Bottoni e dei suoi collaboratori e le capacità del tecnico Cinzia Piazza e della squadra lo meriterebbero, ma siamo sempre alla voce speranza. E non certo quella di riempire nemmeno per un terzo il Pala Livorno. Il prototipo della cattedrale nel deserto diviene allora proprio quello che fino ad ieri era denominato Pala Algida perché gestito dalla Forum Net ed oggi torna in carico al Comune: 8030 spettatori di capienza, attrezzature all’avanguardia, un vero gioiello considerato forse il più bello d’Italia. Fu progettato nel 1988 all’epoca del boom del basket livornese, quando la città aveva due squadre in serie A e il Pala Macchia non era più sufficiente a contenere tutti gli appassionati della palla a spicchi, restò per lungo tempo allo stato… scheletrico e fu terminato ed inaugurato solo il 14 marzo 2004.
Dopo sedici anni insomma e dopo che vi avevano lavorato due progettisti, prima l’ingegner Legnani e quindi l’ingegner Valenti. Il secondo impianto, che fu poi ritenuto insufficiente ed oggi rischia anche quello di divenire un qualcosa di non riempibile, è il Pala Macchia capace di 4200 posti ed inaugurato l’11 giugno 1976 con un quadrangolare con Italia, Russia e Canada e l’università statunitense di San Francisco. Li aveva preceduti, tempio di tante sfide memorabili con le più forti squadre nazionali come Ignis Varese, Simmethal Milano o Virtus Bologna il PalaCosmelli, conosciuto anche come Palazzetto, costruito nel 1961 con i soldi stanziati dal Coni per le Olimpiadi romane del 1960 e che allora poteva contenere quasi 1000 spettatori tra quelli seduti e quelli in piedi e che oggi ne contiene poco più o poco meno di 300. Qui almeno vi giocherà la Libertas di serie C dilettanti mentre al Pala Macchia si esibirà l’Acp Women. Al Pala Livorno niente di niente. Lorenzo Gremigni"
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