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martedì 19 maggio 2009

BASKET LIVORNO: CHE FINE FARA' IL TUTTO?

Che fine farà la pallacanestro livornese? Una risposta c'è la può dare l'articolo del quotidiano "Il Tirreno" che aggiorna noi tutti appassionati sulla situazione del Basket Livorno e che noi oggi postiamo: "Prosegue il conto alla rovescia di Basket Livorno, chiamato a vivere i giorni più lunghi della sua tormentata storia. Domani Fabio Del Nista, Patrizio Tofani e Antonio Tamalio si riuniranno per quantificare la somma necessaria a iscrivere entro il 1º giugno la società al prossimo campionato di Legadue, un passo obbligato anche in caso di cessione del titolo sportivo. Per riuscirci c’è da mettere in regola i conti fino al 30 aprile. Pagando gli stipendi a squadra e staff, i contributi previdenziali e anche le questioni fiscali, Iva e Irpef incluse. Una scadenza tecnica che impone un consistente esborso economico e che la gente del basket spera non diventi il pretesto per impacchettare verso un’altra città il diritto a disputare la Legadue tirando giù la saracinesca e cantando “signori, la musica è finita”. Dopo tutte le prese di posizione del sindaco Alessandro Cosimi in merito al proseguimento dell’attività sarebbe un pugno allo stomaco, un colpo durissimo all’immagine e alla storia sportiva di Livorno. In attesa degli sviluppi societari rischia di aprirsi un altro fronte di contenziosi. I giocatori, attraverso i rispettivi agenti, cominciano a chiedersi se e quando i contratti in scadenza 30 giugno 2009 potranno essere pagati. Durante questo sofferto campionato Cosimi ha incontrato più volte la squadra amaranto garantendo che «nessuno sarebbe andato via da Livorno con un euro non riscosso». Parole scolpite nella pietra se a pronunciarle è il primo cittadino, ma ora che i giocatori sono in vacanza e dopo tutti i rinvii e le dilazioni già vissuti nella riscossione degli emolumenti, fra di loro comincia a serpeggiare qualche dubbio.L’agente Dario Santrolli, ad esempio, oltre ad assistere Sandro Dell’Agnello è il referente italiano di John Greg, della cui scuderia fanno parte Boyette, Kemp e Ostler. Al telefono è educato, usa toni garbati, ma esterna anche preoccupazione. «Accanto agli stipendi già maturati e da maturare Boyette ha due scadenze importanti in sospeso e Marcelus Kemp una. Per tutto l’anno - dice Santrolli - abbiamo cercato di essere concilianti, di indurre alla ragione i giocatori anche quando qualcuno di loro voleva scegliere la linea dura. Il sindaco di Livorno si era esposto in prima persona con impegni precisi e per noi la cosa - visto il suo ruolo istituzionale - valeva come un contratto scritto, però i segnali rassicuranti non hanno trovato riscontro nei fatti. E questo desta gravi preoccupazioni, soprattutto negli americani che hanno un certo tipo di mentalità. Io sono disposto a pazientare ancora, però devo anche salvaguardare l’interesse dei miei associati. Qui ci sono crediti arretrati, commissioni ai procuratori non pagate, insomma per chi ha messo la faccia e dato garanzie c’è il rischio che si inneschi una spirale pericolosa». Traduzione: “spirale pericolosa” significa ritrovarsi con un lodo davanti al Collegio Arbitrale della Fiba (il FAT), la Federazione internazionale, organo istituito per dirimere le controversie tra i professionisti stranieri e i club di appartenenza. Un tribunale sportivo velocissimo nell’esaminare le questioni (20-30 giorni) e nel pronunciare le sentenze. Naturalmente, trattandosi di un organo sovranazionale, le sue decisioni diventano esecutive anche per le singole federazioni. Per i club morosi che a quel punto non saldano i conti con i giocatori che hanno presentato il lodo scattano punizioni severe, tra cui anche l’esclusione dal campionato di appartenenza. Un elemento di riflessione in più sul caso Basket Livorno. “Sandrokan”. La telefonata con Dario Santrolli è anche l’occasione per parlare del futuro di coach Dell’Agnello. «Abbiamo quattro richieste, e Caserta è quella più vicina a concretizzarsi se la prima opzione Lino Lardo non andrà a buon fine. Gli altri club che inseguono Sandro sono Cantù, Biella (se Bechi andrà via) e Venezia, ma Caserta è decisamente in pole. Lui per quella città rappresenta molto, ci ha vinto uno scudetto, la piazza lo accoglierebbe a braccia aperte». Renzo Marmugi".

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